La richiesta di ammissione presso la struttura viene effettuata dalle ASL di competenza che inoltrano la domanda alla casa di cura stessa. In seguito, prima dell’inserimento, vi è un primo approccio con l’ambiente e lo staff che lo compone: dalla direzione ai medici, fino agli psicologi e assistenti sociali che valuteranno direttamente il paziente.
Successivamente hanno luogo una o più visite domiciliari da parte del direttore. Queste occasioni si pongono l’obiettivo di vedere le interazioni del futuro ospite nel suo ambiente di vita quotidiano.
Dopodiché il paziente visiterà la struttura insieme ai suoi familiari; in questa sede prenderà confidenza con le attività svolte e vedrà la camera assegnatagli per capire come personalizzarla.
Dopo altri colloqui approfonditi con la famiglia per l’espletamento delle pratiche burocratiche, inizia l’inserimento dell’ospite. Prima di considerare l’ingresso effettivo la direzione si riserva un periodo di osservazione di circa un mese per verificare l’idoneità della persona al contesto.
Solo più tardi verrà redatto un piano personalizzato in base ai feedback dello staff e alle indicazioni dei familiari.
Garantendo la tutela dei dati personali, la documentazione e gli adempimenti burocratici preliminari sono richiesti per produrre:
- Certificato di residenza
- Copia di C.I. in corso di validità
- Copia del C.F.
- Copia della tessera di iscrizione al S.S.N.
- Documentazione sanitaria e schema della terapia in atto sottoscritta dal medico curante
- Dichiarazione medica dalla quale risulti l’insussistenza di malattie contagiose o situazioni pericolose per la vita di comunità
La struttura può anche procedere alle dimissioni, in collaborazione con la famiglia.
Ciò si verifica principalmente con il raggiungimento dell’età senile, ma anche con il variare delle condizioni patologiche che richiedono interventi diversi.
Se un soggetto dovesse essere dichiarato pericoloso, dietro accertamento medico, dovrà essere preventivamente allontanato dalla residenza.